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Meduse sos: cosa fare in caso di spiacevoli incontri 03/08/2017

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Il riscaldamento globale sta influenzando anche i nostri mari.

Questo fatto ha una spiacevole conseguenza: la diffusione delle meduse.

Vediamo come comportarci in caso di un incontro ravvicinato con questi esseri marini.

La medusa è un animale plactonico composta per il 98% di acqua. Ha la forma di un polipo rovesciato: la parte superiore, chiamata esombrella, è convessa mentre la parte inferiore, detta subombrella, è concava; al centro si trova la bocca. Dal margine della subombrella si sviluppano i tentacoli, che fungono da difesa e predazione.

I tentacoli sono coperti da cellule chiamate cnidociti, le quali se stimolate, emanano un liquido urticante che provoca una sorta di scottatura, una reazione allergica o, in alcune specie addirittura paralizzante.

Scontrarsi con una medusa non è certo una bella esperienza, nè per grandi ma soprattutto nè per i nostri piccoli, che saranno spaventatissimi dalla sensazione di dolore e bruciore che la medusa provoca. A proposito, la medusa non punge nè morde, ma reagisce al contatto.

La reazione provocata dal liquido urticante è simile ad una scarica elettrica che provoca molto dolore. Nella zona colpita, oltre ad arrossamento, possono comparire gonfiore, ponfi e vesciche. Il bruciore si attenua nel giro di 10 minuti, ma resta poi un insopportabile prurito.

Se mentre siete in acqua a giocare e vostro figlio inizia a piangere e urlare senza alcun apparente motivo, potrebbe aver urtato involontariamente una medusa. Portate subito in riva il piccolo e cercate di mantenerlo calmo. E soprattutto, cercate anche voi di restare calmi!

Chiedete aiuto, magari il vostro vicino di ombrellone è un medico!

E’ importante verificare che non siano rimasti residui di tentacoli attaccati alla cute. In caso, risciacquate con acqua di mare e rimuoveteli. Non usare acqua dolce in quanto questa potrebbe mettere in circolo le tossine rilasciate con il liquido urticante. Non utilizzare nemmeno ammoniaca, come spesso si consigliava in passato, succo di limone, sabbia calda, alcool, aceto o creme antistaminiche.

Trattate la ‘scottatura’, invece, con un un gel astringente al cloruro di alluminio, da tenere a portata di mano in spiaggia, utile anche come post puntura di insetto, quindi utilissimo! In alternativa, potete usare una pomata al cortisone.

Si risolve tutto in modo semplice, ma è il caso di un controllo approfondito nel caso in cui il bambino si dimostri confuso o disorientato, se diventa pallido o accusa sensazione di vertigini o sviene.

Nei giorni successivi, usare una protezione solare alta in quanto la parte colpita potrebbe scurirsi. La guarigione completa avviene in un paio di settimane.

Questi sono solo dei consigli da parte nostra, non esitate a chiedere informazioni più dettagliate al vostro pediatra.

 
Pubblicato in: Bellezza e Salute

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